La storia della normativa degli Attestati di Prestazione Energetica (APE)
- L’ACE nel DLgs 192/2005 - Il Decreto legislativo n°192 del 19 agosto 2005, sul rendimento energetico degli edifici, prevedeva che gli edifici di nuova costruzione e quelli da ristrutturare, fossero dotati del cosiddetto Attestato di Certificazione Energetica da allegare all’atto di compravendita.
- L’ACE dal 1 luglio 2010 - Sebbene già dal 1 luglio 2010 fosse obbligatorio predisporre l’Attestato di Certificazione Energetica (ACE) non solo per la vendita di immobili ma anche nel caso di contratti di locazione, locazione finanziaria e affitto di azienda (nuovi o rinnovati, riferiti a una singola unità immobiliare o a più unità immobiliari) e per la vendita tale obbligo fosse in vigore dal 1 luglio 2009, si è dovuto attendere fino allo scorso Marzo per recepire concretamente la direttiva comunitaria, visto che dal 2005 gli “obblighi” venivano costantemente rimandati.
- L’APE nella Legge 90/2013 sulla prestazione energetica in edilizia - Già nel 2013 erano subentrate delle novità in merito alla certificazione della prestazione energetica degli edifici, con il Decreto Legislativo 63/2013 convertito nella Legge 90/2013 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63, recante disposizioni urgenti per il recepimento della Direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 maggio 2010, sulla prestazione energetica nell'edilizia per la definizione delle procedure d'infrazione avviate dalla Commissione europea, nonché altre disposizioni in materia di coesione sociale”. Con l’avvento della Legge 90/2013 diverse sono state le novità ma le principali furono:
- - La sostituzione dell’ACE (Attestato di certificazione energetica) con l’APE (Attestato di Prestazione Energetica);
- - L’obbligo di allegare l’APE ai contratti di vendita, atti di trasferimento di immobili a titolo gratuito o nuovi contratti di locazione, pena la nullità degli stessi contratti;
- - Un nuovo e più articolato regime sanzionatorio.
Tutto ciò era finalizzato a premiare l’edilizia di qualità e a far passare il messaggio che l’APE fosse un diritto per chi prendeva in locazione o acquistava un immobile e avesse così trasparenza sulle qualità e le carenze dell’immobile stesso dal punto di vista energetico.